Acrilici su tela.
Come spesso mi accade anche in questo
caso l’idea mi è venuta da un sogno o da un’immagine vista ad occhi chiusi.
E’ un inno al mare o a “la mar, come lo chiamano in
spagnolo quando lo amano” diceva Hemingway. Il dio del mare nuota e il colore
turchese dei suoi capelli si confonde con le onde del mare. E’ l’idea di
libertà, l’uomo che nuota nel mare infinito lo associo ad una cara persona
persa da poco. Lo immagino così, che nuota libero e ricco come un re,
come un dio. In alto c’è un sole a forma di spirale multicolore. La luce si espande senza una
definizione nè una fine, continua indefessa e per questo rappresenta l’infinito.
Mi piace l’idea di qualcosa che non termina mai. La figura è ripresa da una
scultura di Giuliano Vangi.